COLLIO ROSSO & ROSSO DELLA CENTA

Il Rosso della Centa è un merlot in purezza che nasce da un piccola vigna situata sul versante esposto a Sud-Ovest della collina di San Giorgio a Brazzano. L’appezzamento, coltivato a uva nera che si estende complessivamente per ca. un ettaro, è in buona parte coltivato a merlot. In questo splendido podere il terreno è quello del Collio, nato dalla disgregazione degli strati di marna e arenaria che, alternati, costituiscono la roccia madre delle nostre colline. La pendenza è elevata, pertanto in epoca antica fu completamente terrazzato con muri a secco. Tali terrazzamenti certamente esistevano già nella seconda metà del ‘700 quando il Conte Sebastiano Florio ultimò la costruzione della villa di cui il vigneto era una pertinenza. Durante la Grande Guerra, in seguito alla disfatta di Caporetto, l’Esercito Italiano che era di stanza nella villa occupata, prima di ritirarsi la distrusse con il fuoco assieme al suo prezioso contenuto per evitare che cadesse in mano agli austriaci. Da quell’incendio si salvò, con gli annessi rustici, il vigneto.

Quando nel 1981 entrai in possesso della piccola azienda viticola di famiglia non fui soddisfatto del merlot che ottenni dalla prima vendemmia. Fu così che nell’82 decisi di studiare la vinificazione bordolese. Dopo le annate ’82 e ’83, praticamente sperimentali, uscì per la prima volta il Rosso della Centa ’85. Anche grazie alla buona annata quel vino ebbe un grande successo di critica e di pubblico e da molti allora fu definito il primo grande rosso friulano.

rossoAl tempo il Collio era universalmente riconosciuto come la migliore area di produzione di vino bianco in Italia. Per contro i rossi friulani non erano molto apprezzati così che molti produttori ed enologi allora più bravi ed esperti di me si cimentavano nella ricerca del grande rosso friulano. Tuttavia i più erano convinti che il merlot fosse un vitigno minore così che era con il cabernet che si misuravano, vitigno che tuttavia in zona era in gran parte carmenere, un vitigno minore di origine bordolese. Accadde che io allora avessi solamente quel mezzo ettaro di merlot e dunque fu con quello e non con altro che dovetti tentare una vinificazione bordolese. Il Centa ’85 quando a inizio del ‘88 uscì ebbe un successo strepitoso. Con quella vendemmia dell’88 si produssero in Collio e nel resto del Friuli Orientale diversi merlot molto buoni sfatando il luogo comune che il nostro terroir non fosse adatto alla produzione del vino rosso. Le argille originate dalle nostre marne del Collio sono certamente più adatte a merlot che a cabernet, vitigno che predilige terreni sciolti.

Dopo quella prima produzione ne sono seguite poche altre, in quanto solo con le annate molto importanti questo merlot è imbottigliato come Rosso della Centa: in media una su tre. Il piccolo vigneto che fu piantato nel 1970 con viti di merlot di una selezione Ferrari, dà un vino che quando c’è esprime un carattere olfattivo inconfondibile, un po’ piccante, che ricorda il peperone. Quando il Centa non è prodotto il vino è destinato all’assemblaggio col Cabernet-Sauvignon, che fu piantato negli anni seguenti, per dare il “Collio Rosso” o il Collio Rosso Riserva, gli altri rossi che produciamo. Alla fine del 2017 anche quel vigneto di cabernet sauvignon è stato spiantato.

Negli anni che seguirono l’85 s’è cercato di migliorare il “Centa” arricchendolo ma senza sacrificarne freschezza e bevibilità. In questo senso il lavoro determinante è stato fatto in campagna, diminuendo gradualmente la produzione, cercando di mantenere le viti in un equilibrio ottimale all’alta qualità. Intanto in cantina le tecniche si sono perfezionate sulla scorta dell’esperienza che veniva maturando. L’obiettivo, tuttavia, è rimasto sempre lo stesso: un vino pieno di tante cose, tutte legate insieme in un quadro di eleganza ed equilibrio. Il risultato è un rosso teso e insieme dissetante.

Nicola Manferrari